Così comincia una notte del mese santo di Ramadan :
Gli ultimi raggi di sole tingono il cielo che si sta scurendo, fino al calare ormai del buio. E a un certo punto ecco risuonare nell'aria l'adhan, la chiamata alla preghiera: è il segnale che è giunto maghreb, il tramonto.
C'è chi si affretta a radunarsi alla moschea più vicina per la preghiera, c'è chi invece sta terminando gli ultimi preparativi per la cena in una cucina che pullula di deliziosi aromi speziati, c'é chi tira giù le serrande del proprio negozio.
Mentre l'adhan ancora risuona,
frettolosamente e prima di iniziare la preghiera, i fedeli "rompono" finalmente il digiuno, solitamente con un dattero e un bicchiere d'acqua.
"Befarmeid" - "Prego" mi dice una donna,
porgendomi una scatola piena di datteri freschi . Io seduta su una distesa di tappeti rossi nel cortile dell'Haram ( il santuario) , accetto e ringrazio, interrompendo così anche io il digiuno, per poi recarmi frettolosamente alla fontana per bere un po' d'acqua prima che la preghiera di gruppo abbia inizio.
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Dopo aver pregato , è finalmente l'ora di Iftar : in ogni casa e in ogni moschea del Paese è servita la cena, finalmente ci si può saziare dopo la lunga giornata di digiuno.