Così comincia una notte del mese santo di Ramadan :
Gli ultimi raggi di sole tingono il cielo che si sta scurendo, fino al calare ormai del buio. E a un certo punto ecco risuonare nell'aria l'adhan, la chiamata alla preghiera: è il segnale che è giunto maghreb, il tramonto.
C'è chi si affretta a radunarsi alla moschea più vicina per la preghiera, c'è chi invece sta terminando gli ultimi preparativi per la cena in una cucina che pullula di deliziosi aromi speziati, c'é chi tira giù le serrande del proprio negozio.
Mentre l'adhan ancora risuona,
frettolosamente e prima di iniziare la preghiera, i fedeli "rompono" finalmente il digiuno, solitamente con un dattero e un bicchiere d'acqua.
"Befarmeid" - "Prego" mi dice una donna,
porgendomi una scatola piena di datteri freschi . Io seduta su una distesa di tappeti rossi nel cortile dell'Haram ( il santuario) , accetto e ringrazio, interrompendo così anche io il digiuno, per poi recarmi frettolosamente alla fontana per bere un po' d'acqua prima che la preghiera di gruppo abbia inizio.
...
Dopo aver pregato , è finalmente l'ora di Iftar : in ogni casa e in ogni moschea del Paese è servita la cena, finalmente ci si può saziare dopo la lunga giornata di digiuno.
Ma il sacro mese di Ramadan non è semplicemente un mese di dieta : esso ha un significato molto più profondo e i musulmani di tutto il mondo lo aspettano ogni anno.
"Il mese di Ramadan, in cui il Corano è stato rivelato (al Profeta Muhammad) come una guida per l'umanitá", si legge nel testo sacro dell'Islam.
In questo mese colmo di benedizioni , non solo si purifica il corpo, ma soprattutto lo spirito .
La completa astinenza dai piaceri mondani, ci porta infatti a concentrarci maggiormente sulla nostra dimensione spirituale e religiosa.
E' un mese di compassione, di caritá ,di preghiera, di crescita.
Sentire sulla propria pelle la fame e la sete per un mese, aiuta ad empatizzare con chi è affamato, insegna ad apprezzare cose che spesso diamo per scontato ( quel semplice bicchiere d'acqua non ha mai avuto un gusto così buono!) e ci motiva ad essere più gentili e generosi con i poveri bisognosi.
Ramadan è anche il mese del perdono, del coltivare le relazioni e della condivisione.
In questo periodo dell'anno,ogni notte si invita oppure si è invitati per cena : c'é chi si ritrova con i parenti, chi con gli amici, chi con i colleghi.
Si va continuamente di casa in casa visitando famiglie di culture diverse e portando qualche manicaretto da condividere sulla "sofreh" , una tovaglia stesa per terra in stile iraniano, intorno a cui ci si raduna per l'atteso Iftar.
Dopo mangiato, si rimane a fare due chiacchiere davanti ad un tè, si fa una passeggiata, oppure si esce a praticare le attività che durante questo speciale mese sono sospese durante il giorno , come ad esempio andare in piscina o altre attività sportive.
Durante le notti di Ramadan, molti restano svegli , in modo da poter bere e nutrirsi adeguatamente, ma anche per spendere queste preziosi notti sacre in preghiere e atti di culto.
Pochi minuti prima dell'alba si consuma un altro pasto, il "suhoor", una sorta di leggera colazione raccomandata prima di iniziare il digiuno.
Fino a quando, alle quattro e mezza circa di mattina, l'adhan risuona ancora una volta, chiamando i fedeli alla preghiera di Fajr (l'alba).
Da questo momento in poi è time out, niente più mangiare o bere, il digiuno é iniziato di nuovo.
Il sole sta pian piano sorgendo nel cielo scuro , ci si prepara per la preghiera e comincia così un nuovo giorno di Ramadan.
Bellissimo articolo! �� È bellissimo il tuo racconto!! Un abbraccio, Katia
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