domenica 30 agosto 2015

爱 - Preghiere restituite al fuoco (ad un anno dal Giappone)

E' fine agosto e mi trovo al mare, in Italia, sulla costa ligure, seduta nel mio tranquillo angolo d'ombra all'interno del residence quieto.
Sento nell'aria un odore di incenso diffondersi da chissà dove e di colpo la mia mente, non so attraverso quale misterioso passaggio spazio-temporale, è teletrasportata ai ricordi di esattamente un anno fa, quando mi trovavo in Giappone.
Stesso caldo estivo , forse ancor più afoso, dall'altra parte del mondo ...

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In classe la Sensei (insegnante giapponese) ci spiega del Tanabata, una festività estiva molto sentita in Giappone e intrisa di romanticismo, durante la quale si possono rivolgere i propri desideri alle stelle che, secondo quanto dice la leggenda , durante la magica notte li ascolteranno  e li faranno avverare... 
La professoressa distribuisce ad ognuno di noi un Tanzaku , una striscia di carta colorata su cui scrivere il proprio desiderio per poi appenderlo al bambù insieme agli altri. Io scelgo il lilla, il mio colore preferito.
Scarabocchio in maldestri caratteri giapponesi il mio desiderio, che oggi so, avevo scritto con una grammatica alquanto buffa a causa della mia scarsa conoscenza della lingua appena arrivata in Giappone, ma di fronte al quale la Sensei leggendolo mi rivolge semplicemente un radioso sorriso e dice a bassa voce qualcosa del tipo “Oh... romantico!!!”




Sul tanzaku che poche ore dopo sventola tra la miriade di suoi gemelli dai mille colori c'è anche un carattere universale, un simbolo chiaro ad ogni lingua: un piccolo cuore disegnato a penna rossa. 

Si dice che non vadano rivelati i propri desideri, altrimenti non si avverano ; fin da piccola, io, ho sempre avuto sincera fede nei desideri. 

Quello era stato il mio primo desiderio in Giappone. Veniva dal cuore, era dedicato alla "persona speciale per me", che nonostante la lontananza mi stava aspettando dall'altra parte dell'oceano per tutto il tempo di quel lungo viaggio.


Pochi giorni dopo, guardavo alto nel cielo il più grande spettacolo di fuochi d'artificio che avessi mai visto, i cosiddetti Hanabi , “fiori di fuoco” , che illuminavano la notte estiva.
Desiderai davvero che a vedere con me quello spettacolo e a vivere quel momento perfetto ci fosse la "persona per me speciale".

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Nel mezzo della frenetica metropoli della città di Tokyo, si estende un'immensa oasi verde : il parco di Yoyogi.
A Yoyogi, nel punto in cui la vegetazione si fa più fitta e tra gli immensi alberi regna una pace quasi surreale, ha luogo una foresta sacra il cui cuore è il tempio Meiji- Jingu. Questo meraviglioso edificio, costruito in legno e dai tetti verdini, è in perfetta armonia con la natura che lo racchiude.

Al centro del tempio vi è un vasto spazio, come un cortile, circondato dal perimetro lungo il quale si trovano gli altari e le griglie in cui gettare le monete per pregare, e il chiosco in cui le sacerdotesse Miko dagli eleganti e larghi abiti bianchi e rossi si occupano di vendere amuleti e altri oggetti.
Nel cortile si trovano due alberi secolari dalla chioma incredibilmente folta e intorno ad essi vengono appesi gli Ema , tavolette votive su cui vengono scritte le proprie preghiere e desideri. 


Con un sottile pennarello nero scrivo sulla tavoletta di legno il mio desiderio, in italiano questa volta , e al riparo da altri occhi, come fosse un intimo segreto da proteggere.
Ciò che scrivo viene di nuovo dal cuore e profuma di amore e di felicità ; sento di non desiderare nulla di più .
In questo momento, in questo sacro luogo in cui regna serena tranquillità, qualche divinità esotica ascolta il sussurro delle mie preghiere.
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E' un'afosa giornata estiva, ma perfetta per una gita fuori Tokyo .
Mi trovo in uno dei molti templi antichi che costellano la piccola cittadina di Kamakura .

Ancora templi , ancora preghiere, sempre gli stessi desideri .
Nei templi è uso tipico acquistare gli Omamori, piccoli amuleti che hanno la forma di sacchettini colorati. Ve ne sono di tanti tipi, per ogni genere di fortuna e protezione : lavoro, salute, soldi...e le persone li scelgono per loro stessi o se li fanno impacchettare per regalarli. 
Mentre cerco qualcosa che faccia per me, sono catturata da una confezione che ne contiene due , di Omamori. Sono un po' più piccoli degli altri, uno è rosa e l'altro è azzurro ; servono a proteggere l'amore della coppia. 
E non ho dubbi, mentre tiro fuori le monetine di Yen ho già scelto cosa prendere, ancora una volta guidata dalla forza cieca del cuore.

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Kyoto .
Il tempio Kyoumizu-dera questa sera ci offre uno spettacolo straordinario, così com'è affacciato sulla leggendaria città di Kyoto, illuminata dalla luce calda del tramonto estivo.

In questo tempio vi è la sacra fonte Otowa, da cui l'acqua sgorga in tre fontane che si riversano in un'unica vasca.
Una rappresenta l'amore, una la longevità , una il successo nel lavoro.
Secondo la leggenda, si può bere al massimo da due di esse per goderne i poteri, poiché attingere a tutte e tre corrisponderebbe a peccare di avidità .
A causa dell'enorme afflusso di turisti , però , ci è consentito sceglierne una soltanto per cui metterci in fila.
E io scelgo l'amore, rimanendo fedele al filo d'amore che mi ha guidato per tutto questo viaggio, rinunciando a bere dalle altre due...


Il particolare che mi colpì e un po' stupii fu che del mio gruppo fui l'unica a scegliere Amore.

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Tanto ho pregato la scorsa estate, in quella terra lontana e misteriosa, che vive di leggende e tradizioni. 

Innumerevoli preghiere, desideri d'amore, sono stati ripetuti come un mantra nel silenzio di quei templi , echeggiando a lungo nel mio cuore.

Ma adesso, a distanza di un anno, proprio quell'amore che era stato protagonista di quelle mie suppliche si è sgretolato, disfacendosi come un castello di sabbia di cui resta solo un cumulo di granelli.

Si dice che dopo un anno che li si possiede, gli amuleti Omamori vadano bruciati .
Ma io il mio rosa l'ho conservato , è ancora lì dove è sempre stato, nella mia stanza e sono quasi certa che anche il suo compagno azzurro è ancora intatto, da qualche parte presso la "persona per me speciale" a cui l'ho regalato un anno fa.

Anche le tavolette Ema ad un certo punto vengono raccolte dai monaci e poi date al fuoco; le preghiere su di esse svaniscono così dal nostro mondo per sempre, forse giungendo in un'altra dimensione, divina... ma nel nostro cuore restano i segni del loro passaggio.

Avrà un significato tutto ciò?
Forse anche quegli amuleti avrebbero dovuto essere restituiti al fuoco, o forse ognuna di quelle preghiere aveva una sorta di "data di scadenza" ?

Che fine hanno fatto dunque le preghiere di quel viaggio che ora sembra così distante , eppure era soltanto un anno fa?  
Non so darmi una risposta.

1 commento:

  1. Ci sono bellissimi, se una persona non può andare in Giappone, mi può comperare su www.omamori.com direttamente dal Kansai

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