venerdì 6 febbraio 2015

Indossare lo yukata e ...cucinare i gyoza !

Mentre ero a Tokyo, ho conosciuto per caso delle gentili signore che si sono rese disponibili a farci conoscere da vicino la cultura giapponese.
Ci hanno invitato a casa loro due volte,  insieme ad altre ragazze che sono in Giappone per studio.

La prima volta ci hanno offerto un pranzetto coreano, a base di riso e tofu piccanti. La cucina coreana è molto piccante in genere, devo dire che a me piace abbastanza.
Dopo pranzo , abbiamo dialogato un po' con loro in giapponese (non parlano inglese) , utile esercizio per noi che studiamo la loro lingua.

Nel pomeriggio  ci hanno fatto indossare degli yukata che avevano preparato per noi : gli yukata sono come dei kimono estivi, fatti di cotone e dunque molto meno pregiati e più leggeri.

Lo yukata è avvolto intorno al corpo e stretto da una cintura chiamata Obi, di colore abbinato al kimono, che si chiude con un elegante fiocco sulla schiena.
Nella stagione estiva le ragazze lo indossano spesso durante i Matsuri (le feste come ad esempio il Tanabata), molto frequenti in questo periodo, o a volte anche senza una ragione particolare, semplicemente durante il tempo libero.
Insieme ai sandali geta e ad accessori floreali abbinati a un'accurata pettinatura (a volte più semplice come i capelli raccolti, a volte più elaborata come con delle treccine) ,  lo yukata è di grande effetto visivo , grazioso e davvero molto femminile... personalmente lo adoro!!

Indossarlo e camminarci invece, non è così sem
plice..
Sotto si può indossare una sottoveste oppure, come in piena estate quando fa incredibilmente caldo, semplicemente nient'altro che la biancheria intima.
Per indossare lo yukata ci vuole una seconda persona che ti aiuti a fare le pieghe, fermare il kimono con delle sottili cordicelle e legare l'obi...insomma è una faccenda piuttosto complicata. ;)
Scegliamo lo yukata da indossare in base al colore che sta meglio ad ognuna. Io adoro il colore lilla e quel kimono sui toni violetti è subito mio! :)
Aiutandoci una per una, le nostre "tutor" ci vestono e sistemano  finalmente tutte quante pronte!

Indosso lo yukata per la prima volta, è una bellissima sensazione.. sollevo le grandi maniche e mi ricordano un paio di ali.
E' ora delle foto , ne facciamo parecchie ! Le nostre nuove amiche sembrano divertirsi un mondo a vedere noi ragazze occidentali con gli yukata, dev'essere in effetti una visione insolita , inoltre continuano a osservare e sfiorare stupite i nostri capelli naturalmente ricci, anche questo è piuttosto insolito per loro asiatiche!




Nel tardo pomeriggio torniamo a casa, ringraziandole e salutandole.
Soddisfatte della giornata siamo molto motivate a comprare degli yukata tutti nostri per partecipare ai prossimi matsuri ! (ed è ciò che poi abbiamo fatto, missione shopping yukata, ma di questo ne parlerò un'altra volta ! ;-D )

Invece la volta successiva ci hanno invitate da loro per cucinare i gyoza, gustosi ravioli giapponesi ... prima esperienza culinaria giappo!! (a dire il vero, una volta ho provato a fare il sushi a casa ma l'esito non è stato come dire molto successful)
Prima di andare a casa loro , abbiamo assistito a quella che aveva tutta l'aria di essere una messa, loro infatti sono cattoliche, ma invece che trovarci in una chiesa ci troviamo in una grande aula con una croce posta davanti a una lavagna.  Ci invitano anche a cantare delle canzoni cristiane, ovviamente tutto in giapponese... fa veramente strano, devo dire che assistere a una messa in giapponese in cui fra le altre cose Dio si chiama Kami-sama è stata una esperienza.

Comunque già alle dieci e mezza di mattina stavo morendo di fame, (sì sono una di quelle persone che mangerebbe sempre) arrivate a casa loro avevano già preparato gli ingredienti e ci mettiamo all'opera in cucina dividendoci i vari ruoli . C'è chi impasta e chi prepara il ripieno , a me tocca pelare il rafano e altre verdure.



Appena è tutto pronto , iniziamo a dare forma ai nostri ravioli: si prende una pallina di ripieno, che è fatto con le verdure e la carne macinata, e la si appoggia su una sfoglia di pasta a forma rotonda, per poi chiuderla a metà in modo da dargli la tipica forma a mezzaluna e.. attenzione la parte più difficile: il bordo!!! Senza lo stampo infatti, fare a mano il classico bordino frastagliato non è affatto semplice come può sembrare ... si prende il bordo e si fanno delle piccole pieghe una dopo l'altra...




Bisogna prenderci un po' la mano! Infatti i primi ravioli che abbiamo fatto avevano una forma un po' sbilenca, mentre quelli fatti dalla signora giapponese erano perfetti .. se non altro speriamo vengano buoni!
Una volta pronti , si mettono a cuocere in una padella con dell'acqua... i gyoza si possono fare in due modi, normali oppure un po' più "scottati", noi abbiamo optato per la prima opzione.  Non vedo l'ora che siano pronti , sto morendo di fame e voglio scoprire come sono venuti ...


Prepariamo il tavolo , e finalmente quando sono tutti cotti, li serviamo in tavola! Come accompagnamento c'è del riso bianco e per chi la desiderasse, la salsa di soya.


Ebbene, i nostri gyoza sono venuti BUO-NI-SSI-MI !! Quel giorno mi son fatta davvero unascorpacciata di gyoza (ne abbiamo cucinati tantissimi) , fino ad aver la pancia piena...
Per concludere, dopo pranzo abbiamo fatto qualche partita a Jenga, il gioco in cui da una torre di blocchetti di legno bisogna sfilarne uno per uno a turni senza farla crollare...  divertente e pieno di suspance!!


E' giunta anche questa volta l'ora di tornare a casa...si può dire che la nostra esperienza culinaria giapponese è andata decisamente a buon fine!!

Alla prossima! :-)

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